IL TEATRO

Gen 22nd, 2015

IL TEATRO BENOIS – DE CECCO

L’attuale titolazione viene data al Teatro nel 2007, per onorare la memoria di una coppia di artisti, uniti nella vita, che hanno illustrato la Città di Codroipo.

L’edificio come lo conosciamo è stato aperto nel 1989, dopo alcuni anni di chiusura (1984-89) per lavori di ristrutturazione e ampliamento che ne hanno modificato l’aspetto.

Il restauro funzionale di quello che allora era l’ex cinema Verdi, fu dovuto all’impulso dato da un importante dibattito promosso in quegli anni dal Centro Iniziative Codroipesi e da altre associazioni culturali locali “che impegnava l’intera opinione pubblica a confrontarsi con il problema della cultura e dei giovani, di quello che è stato fatto e di quello che è da fare, ponendo infine come nodo centrale del problema il ripristino dell’ex cinema Verdi” (Quaderni del C.I.C. n° 1, 1986).

Si cercava dunque in quel periodo di trovare una nuova utilizzazione a una struttura ormai fatiscente e in abbandono da diverso tempo, ma che aveva rappresentato un importante luogo di aggregazione giovanile, un edificio significativo per la vita del paese.

L’intervento fu affidato all’architetto Paolo Coretti, che avrebbe illustrato il progetto nel volume, sempre a cura del Centro Iniziative Codroipesi, intitolato “La ristrutturazione del Teatro Comunale di Codroipo. Alcuni pensieri” (Quaderni del C.I.C. n°5, 1989).

L’edificio, che risale alla metà degli Anni ’30, era stato la Casa del Balilla (poi Casa della Gioventù Italiana del Littorio), la cui progettazione era stata affidata a Ermes Midena (1895-1972), che viene ricordato tra i più grandi architetti friulani: basti ricordare alcune delle sue opere come palazzo Piussi-Levi a Udine, le Case del Balilla di S. Daniele, Tarvisio, Osoppo e Cividale, o quella della G.I.L. femminile di Via Asquini a Udine (attuale sede del Cinema Visionario), le case a schiera di Via di Toppo, di cui scelse la prima per ospitare il suo studio professionale, e, sempre a Udine, nel dopoguerra, l’edificio del Magazzino il Lavoratore (1954).

Teatro Verdi

 

La facciata principale della Casa del Balilla di Codroipo ospitava una decorazione realizzata nel 1935-36 dal pittore Ernesto Mitri (Udine 1907 – 1978) con la tecnica a ‘graffito’.

Nel 1985 i “graffiti”, che misurano 15 metri di lunghezza, furono staccati per consentire i lavori di ristrutturazione dell’edificio e ricomparvero nuovamente sulla facciata nel febbraio 1991 ma poco tempo dopo mostrarono già i primi segni di degrado, così si decise staccarli definitivamente qualche anno più tardi e di applicarli su dei pannelli in vetroresina: dopo essere stati esposti nel 2000 a Villa Manin di Passariano, furono trasferiti e collocati all’interno del Palazzetto dello Sport di Codroipo.

Dopo lo stacco, sull’intonaco dell’edificio, in ricordo della decorazione originaria, sono state incise le linee di contorno della sequenza pittorica.

Una delle scene è riservata alla maternità, le altre sono imperniate sull’educazione sportiva e militare: l’addestramento dei giovani alle armi, l’allenamento agli esercizi ginnici quali la corsa ad ostacoli e la lotta libera, le fatiche dei rematori di canoa, una tauromachia e il ritorno del cacciatore con l’antilope.

 

LA TARGA COMMEMORATIVA PRESENTE NELL’ATRIO RIPORTA LE BIOGRAFIE DELLA COPPIA DI ARTISTI A CUI E’ STATO INTITOLATO IL TEATRO COMUNALE

NICOLA BENOIS

PITTORE E SCENOGRAFO

(San Pietroburgo 1901 – Codroipo 1988)

Nicola Benois nasce il 2 maggio 1901 a Oranienburg, quartiere di San Pietroburgo. Figlio del grande pittore, scenografo, critico e storico dell’arte, direttore dell’Ermitage, Alessandro Benois, Nicola segue presto la via paterna, dedicandosi alla pittura e alla scenografia sotto la guida dell’italiano Oreste Allegri. Giovanissimo, primo scenografo dei teatri ex-imperiali di San Pietroburgo e insieme già acclamato ritrattista, Benois ottiene nel 1924 un viaggio-premio di perfezionamento in Francia e Italia. A Parigi, nello stesso anno, il regista Sanine lo incarica delle scene e dell’opera “Kovàncina” da rappresentarsi al Teatro alla Scala di Milano. Tale è l’entusiasmo di Arturo Toscanini per la sua arte, che gli vengono subito ordinate altre opere tra cui il “Boris”. Dal 1927 Nicola Benois diviene scenografo del Teatro dell’Opera di Roma e dal 1937 direttore dell’allestimento scenico della Scala: incarico che tiene fino al 1970. Come scenografo, Benois lavora per tutti i maggiori teatri del mondo e a buon diritto può essere considerato tra i più grandi. Molti suoi bozzetti e figurini appartengono non solo a prestigiose raccolte private ma anche ai Musei Nazionali di Pittura di Mosca e Leningrado, al Museo di Stato di Jaroslav e ad altre illustri raccolte internazionali.

Il maestro muore a Codroipo il 30 marzo 1988 e qui è sepolto.

La voce “Nicola Benois” è ospitata in tutte le più prestigiose enciclopedie mondiali.

A lui è dedicata un’intera ala del Museo Peterhof del Palazzo d’estate degli Zar a San Pietroburgo e i padiglioni di scenografia presso i laboratori Ansaldo del Teatro alla Scala.

 

DISMA DE CECCO

SOPRANO

(Codroipo 1922 – Milano 2006)

Disma De Cecco, celebre soprano, grande artista d’opera, di eccellente scuola vocale e intensa efficacia teatrale è protagonista di una carriera luminosa iniziata negli anni ’50. Nata a Codroipo il 4 ottobre 1922, per amore della musica affronta, ancora adolescente, un importante concorso di canzoni a Trieste. Dopo gli studi con le sorelle Saffo e Gemma Bellincioni a Mogliano Veneto, la De Cecco studia a Udine col maestro Piccinini. La svolta nella sua vita avviene, terminata la guerra, quando vince il concorso al Teatro alla Scala di Milano ed entra a far parte degli allievi del corso di canto. Nel 1946 sostituisce, ancora studentessa, Maria Caniglia in Desdemona alla prova generale e, proprio in occasione dell’”Otello”, conosce Nicola Benois che innamoratosene la sposa.

Disma debutta al Teatro di Milano in Liù della “Turandot” ed ottiene la scrittura all’Arena di Verona per la stagione estiva con la grande Maria Callas. Da quel momento entra a far parte stabilmente del complesso lirico del teatro milanese e il suo nome negli anni compare di frequente nel cartellone fra i maggiori interpreti del momento.

Dopo aver lungamente soggiornato a Codroipo la cantante muore a Milano il primo gennaio 2006.

È sepolta nel cimitero della sua città natale accanto al marito Nicola Benois.